Il termine “parquet” nel corso degli anni ha cambiato radicalmente il proprio significato. Originariamente, questa parola veniva usata nella lingua francese come sinonimo di “parco”, parola dalla quale deriva, mentre successivamente, fu utilizzata per indicare le sale dove venivano ospitati convegni e incontri. Visto che il pavimento di queste sale era in legno, il termine “parquet” finì per essere utilizzato in modo da indicare un rivestimento in legno.
Anche se il termine deriva dal francese, e anche se il pavimento in parquet è stato introdotto negli eleganti palazzi di Versailles, la storia del pavimento in legno risale al lontano 3000 a.C., quando gli egiziani usavano il legno per proteggersi dagli insetti. Di tutto ciò, le uniche prove sono i disegni ritrovati, poiché il materiale ovviamente non può resistere al tempo.
Il parquet è un ottimo isolante termico quando viene trattato seguendo le giuste indicazioni, usando oli sintetici, vernici o cere. Queste sostanze bloccano i pori del materiale contribuendo a mantenere gli ambienti caldi d’inverno e freschi d’estate. Inoltre il parquet è anche un buon isolante acustico.
In Francia i parquet più diffusi erano quelli realizzati con legno di noce, ciliegio o faggio, e venivano utilizzati anche nelle dimore dei nobili. Lo stesso accadde anche in Italia, dove il parquet lo possiamo trovare nei pavimenti del Palazzo Madama a Torino e Palazzo Ducale a Venezia.
Al giorno d’oggi il parquet viene posato non solo nelle case: il campo da gioco di basket, i velodromi e le piste da bowling, le piste da ballo, le scuole di danza e le palestre sono tutte realizzate con pavimentazioni in legno. Il parquet lo troviamo inoltre presso il Louvre di Parigi o alla National Gallery di Londra, e nei famosissimi teatri come il Metropolitan di New York o la Scala di Milano.
I disegni utilizzati variano ovviamente da un posto all’altro: quello che resta invariato è il fascino, l’eleganza e la classe artigiana che il parquet dona all’ambiente nel quale viene postato.